San Silvestro I Papa
Di origine romana, Silvestro divenne Vescovo di Roma nel 314, dopo la morte di Papa Milziade. Fu il Papa che diede coordinamento alla Chiesa sotto il governo dell'imperatore Costantino, con riforme e difesa della sua carica nel Concilio di Arles ed in quello di Nicea contro dottrine eretiche. Era tale la sua autorità morale,che gli furono attribuiti eventi miracolosi quali la sottomissione e la cacciata di un drago diabolico che terrorizzava i luoghi sacri di Roma e la conversione di Maghi ostili al Cristianesimo dopo averli resuscitati
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La Chiesa di San Silvestro
Il primo documento scritto a noi pervenuto, relativo a San Silvestro, è quello del 1142, nel quale Dodone e suo figlio Oddone di Ferrere fanno dedizione al Comune di Asti della quarta parte del castello di Ferrere. L'atto è rogato dal notaio Eustachio "in Aste civitate iuxta ecclesiam S. Silvestri" (nella città di Asti presso la chiesa di San Silvestro). La tradizione precisa poi che essa fu consacrata ai primi di settembre del 1096 da Papa Urbano II di ritorno dal Concilio di Clermont in Francia. Il Pontefice è diretto a Roma e, passando per
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Il Rione di San Silvestro o come sogliono chiamarlo i borghigiani, “Nobile Contrada del Biscione”, è uno dei partecipanti alla corsa del Palio di Asti. E’ il più piccolo della città per estensione, ma vanta origini nobili e antiche.E’ caratteristico per la sua vitalità, per il suo costante impegno culturale di ricerca e per il continuo dinamismo di intenti e di iniziative. Orgoglioso di essere il Rione che ha vinto più Palii, quarantotto dal XVII secolo, dei quali il più recente nel 1992, diffonde in Italia ed all’estero il nome della città.
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Il Rione San Silvestro è uno dei quartieri più antichi della città di Asti. Il suo territorio ingloba la parte più antica della città di Asti, ovvero l' AST ligure risalente all' VIII secolo a.C.; in origine "rocca fortificata" celtica diventa in seguito Castrum Episcopi, poi Castrum Veteris, poi Castelvero ed infine Castelvecchio, che dominava la città e ne costituiva il culmine visivo, sede della guarnigione militare durante le dominazioni Viscontea, Orleanese, Sabauda e Napoleonica. Questo nucleo è ora individuabile nel sedime del Bosco dei
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Le origini della famiglia si fanno risalire al X secolo, quando l’Arcivescovo di Milano, Landolfo, concesse loro l’ufficio ereditario di Visconte, da cui il nome. Il primo Signore, riconosciuto dal popolo milanese, fu il Vescovo Ottone, che inserì nello stemma araldico il “Biscione recante nelle fauci un fanciullo”, insegna di un principe arabo da lui sconfitto in duello durante una Crociata.
Di importanza storica furono: Azzone, Marco, Matteo, Luchino, Giovanni, Galeazzo II, Bernabò e Gian
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